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martedì 19 aprile 2011

Qualcosa di me


LE GOCCE DEL MARE

Le mie giornate

sono come le gocce

di un mare senza onde,

tutte uguali e trasparenti

tanto da sembrare vuote,

tutte lisce e perfette

nella loro inutilità,

e riflettono sempre

la luce che c’è intorno,

perché non ne hanno di propria.

Le mie giornate

sono come le gocce

di un mare senza onde,

e come le gocce del mare,

sanno di sale.

(1989)

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PRIGIONIERO

Passano veloci i giorni della mia vita,

ed io, muto, osservo l’evolversi del mondo

che ci schiaccia come mosche sul muro.

Si fa pesante il passo dei miei piedi

sugli scalini costruiti nel palazzo d’oro,

ma intravedo la luce che mi dà sostegno

e speranza per il futuro che dovrò affrontare.

Quella luce girovaga in lungo e in largo

sopra i bastioni eretti per difenderci,

m che formano una gabbia dorata

nella quale io sono ormai prigioniero.

Le mie braccia sostengono l’enorme peso

di una vita tristemente vissuta,

nella speranza di una rinascita

che mi accolga tra le sue braccia.

Odo un grido d’aiuto giungere da lontano,

che cerco di raggiungere con la mia fantasia,

ma quelle roche parole mi angustiano,

mi spezzano il cuore con una lama incandescente

e più forza non ho per ripararmi dal loro dolore.

Passano veloci i giorni della mia vita,

ed io, prigioniero in questa gabbia dorata,

alzo il mio canto al vento caldo

che mi porta il profumo del mare.

(1998)

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SARÀ IL TEMPO

Sarà il tempo

e il suo oltraggioso epilogo

a fare di me

un mucchio di polvere nerastra.

Volgerò lo sguardo oltre l’esistenza,

e m’acquieterò con un raggio di luce

prima di poter soccombere

ai battiti del mio cuore.

Sarà il tempo

a dover decretare la sua vittoria,

ma la mia sconfitta

non sarà stata vana:

l’ultimo viaggio sarà comodo e pulito,

e l’odore del mare

riempirà il mio spirito.

(2007)

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IL SILENZIO E IL RUMORE

C’è un silenzio che mi sta uccidendo,

c’è un rumore che mi sta schiacciando,

ed io impazzisco perché non riesco

a conoscere la felicità di vivere.

Impazzisco come milioni di persone

che girano intorno a me.

Ma cosa fanno gli altri

per attutire quest’enorme mia pazzia?

Costruiscono il silenzio… e il rumore.

(1986)

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COSÌ SEMPLICE

Giorno dopo giorno,

alimento il fuoco dell’esistenza,

con gesti amorevoli,

con parole umane,

e coloro d’azzurro

il grigiore quotidiano.

Sono il maestro della semplicità,

possiedo il dono della semplicità:

mi basta poco

per essere contento di esistere.

Non ci vuole molto per dimostrare

affetto per gli altri,

e tu te ne accorgi,

e ti ringrazio per avermi

fatto così semplice,

ma grande nell’animo,

nella tua eterna bontà.

Grazie per avermi dato

la possibilità di fare

qualcosa per gli altri,

che, forse, hanno meno bisogno di me

per essere forti,

ma non lo dimostrano.

E a me questo fa piacere,

perché mi permette di dire:

«Esisto anch’io…

l’uomo più semplice

di questo mondo!»

(2004)

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STELLE NELLA NEBBIA

I miei passi incompiuti

nella notte senza stelle,

alleviano sofferenze indefinite

per la mia anima gentile.

Cammino nella nebbia

con incedere deciso,

e scavo nell’ombra,

affannato ma consapevole.

Mi costa fatica

e le mie mani sanguinano,

ma la notte mi dona

il suo fascio di luce,

un mistero che il pianto

non può dissolvere.

Le stelle sepolte

dentro un buio senza fine,

candore di fuoco

che trafigge il velo trasparente,

che corre verso un candito ignoto,

il candito ignoto dell’universo.

Corre verso la mia mente

appoggiata contro il cielo,

nella notte bagnata

e silente della mia alba.

(2011)

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