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domenica 1 maggio 2011

Alexandros Panagulis (1939 - 1976)

RICORDA

Cella che i tuoi muri

Sono scritti con le scritte della Lotta

a quanti verranno dopo di me

ricorda

tutti gli istanti che ho vissuto qui dentro

Se i miei pugni adesso non piegano le sbarre

e se il sangue che gocciola è il mio sangue

Non è questo che mi fa vergognare

Non hanno sangue le sbarre

Diglielo tu

Le sbarre erano dure

deboli i miei pugni

E per i giorni che mi hai visto soffrire la fame

Tanti giorni

E per i miei occhi che hai visto piangere

e le mani contratte

E per quanto ho lottato contro la morte

(ospite così subdola nella mia cella)

E per le ore di solitudine infinita

E i giorni gelati dell’Inverno

E per gli scatti d’Ira

e soprusi e il dolore

E per i tanti sforzi

e i bruciori incessanti della febbre

E per il mio disprezzo

Che così evidente dimostro ai tiranni

Ricorda

Non c’è istante che voglio che si dimentichi

E non c’è un istante che mi vergogni

Giugno 1971


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