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mercoledì 28 settembre 2011

28 settembre 2003: black out in tutta Italia

Alle 3.20 del mattino si è spento il Paese. Ancora ignote le cause Disagi per i trasporti e negli ospedali. Aperta un'inchiesta
L'Italia piomba nel buio
Black out da Nord a Sud

L'energia è tornta gradualmente in tutto il territorio

ROMA - Tre e venti del mattino: da Nord a Sud, Sardegna esclusa, l'Italia si spegne. Le strade piombano nel buio, i trasporti si bloccano, accecati i semafori, musica e macchine del caffè nei bar e nei locali del sabato sera si zittiscono improvvisamente. Negli ospedali entrano in funzione i gruppi elettrogeni d'emergenza, in qualche caso i pazienti gravi trasferiti in strutture più attrezzate. Treni fermi, in ritardo, soppressi. Gente bloccata nei metrò. Negli aeroporti file e difficoltà ai check in. Centralini del 118 tempestati di chiamate, i vigili del fuoco intervengono per liberare le persone bloccate negli ascensori. L'acqua non scorre più in molte case, gli allarmi antifurto degli appartamenti e dei negozi cominciano a suonare. E' black out in Italia, il black out tanto temuto quest'estate per gli alti consumi di energia dovuti al gran caldo, è invece arrivato stanotte: "Un evento inatteso ed eccezionale" ammette l'ingegner Luca D'Agnese, amministratore delegato Enel.

Dopo una notte di paura e di disagi, lentamente, la luce ha cominciato a tornare: sono state le regioni del Nord a poter riaccendere le lampadine per prime; al sud, in Sicilia, Calabria, e Puglia, la situazione è stata a lungo a macchia di leopardo; le situazioni più critiche al centro, con Toscana, Umbria, Abruzzo, Marche, Molise e Lazio (Roma compresa) che sono rimaste al buio più a lungo che altrove, per tornare a una quasi normalità a metà pomeriggio. In Campania molte difficoltà nella provincia di Caserta. E alle 16.30 ancora tre province - Caltanissetta, Enna e Catania, erano senza corrente.

Per una situazione più solida dal punto di vista energetico, spiega il responsabile della Protezione Civile Guido Bertolaso, "si dovrà attendere il tardo pomeriggio". Per andare in fondo alle cause, annuncia Bertolaso, "verrà aperta un'inchiesta", circostanza poi confermata dal ministro delle Attività produttive Antonio Marzano.

Escluso il dolo, si sta cercando di rintracciare l'origine e le cause del guasto "eccezionale e inatteso" che ha spento l'Italia, ma ha anche lasciato al buio Ginevra, parte dell'Austria e della Slovenia. Diverse le ricostruzioni fatte, a volte contraddittorie. In un primo momento è sembrato che all'origine del colossale black out ci fosse la Francia. Poi, però, la Rete di trasporto di elettricità francese (Rte) ha negato responsabilità e Andrea Bollino, presidente del Grtn, ha spiegato di aver parlato al telefono con Francois Roussely, il presidente dell'Edf, e di aver appreso che "secondo i loro dati tecnici il problema dovrebbe essere nato in Svizzera".

Quello che al momento gli esperti italiani sanno dire è che il guasto ha riguardato due linee che hanno provocato un effetto domino o "a cascata" sulle diverse centrali elettriche distribuite su tutto il territorio. "Un evento particolarmente eccezionale", ribadisce Bollino, "perché una delle due linee avrebbe dovuto funzionare da riserva all'altra". La linea elettrica interessata dal guasto si chiama Albertville-Rondissone, è nel Piemonte occidentale e va verso la Savoia. "Si tratta di una linea di frontiera gestita in interconnessione, metà da noi e metà dai francesi" spiega Bollino. Qui è successo qualcosa, cosa non si sa ancora. Anche per Bollino "verosimilmente" si tornerà alla normalità nel tardo pomeriggio "quando la rimagliatura della rete si ricongiungerà a Roma, collegando Nord e Sud".

La stazione Termini di Roma

Mentre si cerca di chiarire la dinamica e le responsabilità del guasto, si fanno i conti della notte al buio: nelle prime ore della mattinata nelle stazioni e lungo la linea ferroviaria si sono fermati, per il black out, circa 110 treni a bordo dei quali si trovavano 30 mila persone. A Fiumicino l'80% dei voli è partita in ritardo mentre a Roma si è conclusa al buio e nel caos la "notte bianca", città aperta a manifestazioni e spettacoli organizzata dal Campidoglio.

"Una notte di difficoltà ma senza particolari situazioni d'emergenza" secondo quanto raccolto da Bertolaso. Intanto, in tarda mattinata, il Gestore della rete ha allertato le società di distribuzione per un possibile nuovo distacco programmato delle forniture di elettricità anche laddove l'energia è stata ripristinata. Trieste e Torino hanno già effettuato distacchi programmati. A Napoli, all'ospedale San Giovanni Bosco, alcuni pazienti sono stati trasferiti per precauzione in altri ospedali. Centinaia le telefonate ai centralini del 118, una ventina gli interventi dei vigili del fuoco per liberare le persone intrappolate negli ascensori. Difficoltà per il popolo della notte.

Stesse scene a Milano, dove stanotte le chiamate ai centralini del soccorso chiedevano interventi per persone bloccate negli ascensori. Le diffficoltà maggiori si registrano ora alla stazione Centrale dove molti treni sono in ritardo di almeno 2 ore e altri sono stati soprressi. Disagi ai check in a Malpensa. A Venezia il black out ha provocato un'interruzione all'erogazione dell'acqua, a Marghera il polo chimico si è bloccato. La stazione ferroviaria bloccata fino alle 5 del mattino, ricominciano ora a partire i treni a lunga percorrenza. Bene l'aeroporto Marco Polo, che non ha subito disagi, coì come gli ospedali che hanno funzionato regolarmente.

All'ospedale Molinette di Torino era in corso un trapianto di fegato quando la luce è venuta a mancare. E' entrato in funzione il gruppo elettrogenbo d'emergenza, e i medici hanno potuto portare a termine con successo l'operazione. Bel buio calato in città, un auto ha investito un ragazzo ed è fuggita.

A Roma, dove stanotte era in corso la "notte bianca", le maggiori difficoltà si sono avvertite nel traffico e nei trasporti. Complice un forte temporale che si è abbattuto sulla capitale, il milione di persone che era per le strade è stata colta di sorpresa dall'inatteso spegnersi della città: paura, incertezza su cosa stesse accadendo, in centinaia bloccati nelle metropolitane. Ritardi alla stazione Termini, centinaia le telefonate dei cittadini al 118. Per due ospedali romani, il Fatebenefratelli e Cto, la situazione è diventata critica perché le scorte di gasolio che alimentano il gruppo elettrogeno si stanno esaurendo e garantiscono un'autonomia di meno di un'ora. La Prefettura ha chiesto l'intervento della raffineria di Roma ma la mancanza di energia non consente il pompaggio del gasolio. Sono stati quindi precettati tutti i responsabili dei distributori di gasolio (che di domenica sono chiusi) per rifornire i tre ospedali.

(28 settembre 2003)

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