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domenica 30 ottobre 2011

Ernst Stadler (1883 - 30/10/1914)

Manicomio

Qui la vita di se non sa più nulla

coscienza in fondo al tutto

sprofondata di mille tese.

Qui per nude sale

il corale del Nulla, va suonando.

Qui si giunge alla quiete ed allo scampo,

al focolare, alla stanza da bimbi.

Qui d’umana minaccia non v’è traccia.

Gli occhi sbarrati che, stravolti e attoniti,

dal vuoto pendono,

tremano solo per lo spavento

cui sono scampati.

Ma in più d’uno il terrestre

ancor fa presa sui difettosi corpi.

Il giorno che dilegua

essi non vogliono lasciare.

A convulsioni s’abbandonano,

urlando dentro i bagni i loro strali,

s’accoccolano in gemiti e s’acquattano.

Ma a parecchi di loro il cielo è aperto.

La morte voci delle cose intendono

che li circondano

e la fluttuante musica del Tutto.

Parole estranee dicono talvolta,

che non si intendono.

In silenzio sorridono amichevoli

come fanno i bambini.

Dentro gli occhi rapiti,

che non hanno di corporeo più nulla,

ha sua dimora la Fortuna.



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