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lunedì 21 novembre 2011

Karel J. Erben (1811 - 21/11/1870)

Era la notte, notte profonda,
su in alto brillava la luna,
nella silente e vuota campagna,
solo il vento muggiva.
Ed egli avanti - un passo dopo l'altro,
e lei dietro a lui, ad ogni passo
I cani in muta si misero ad ululare,
quando fiutarono quei viandanti;
ed ulularono, ulularono una cosa orrenda:
che vicino c'è un cadavere!

La strada andava in su,
per rocce, per boschi deserti;
nel muschio e tra le pietre
cagne selvaggie abbaiavano;
ed annunciava la civetta;
che vicino c'è la sventura.

Ed egli sempre avanti - un passo dopo l'altro
e lei dietro a lui, ad ogni passo.
Per le rose canine e le rocce
quei piedi bianchi camminavano;
e sugli arbusti e sui selci
tracce di sangue restavano.

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