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giovedì 24 novembre 2011

Simon Gregorcic (1844 - 24/11/1906)

Ma su te, misero, ahimè, s'addensa

un tremendo uragano, una bufera immensa,

dal caldo meridione infuriando verrà

e strage alla pianura ferace recherà

che la tua corrente disseta.

E quel giorno, ahimè, lontano non è!

Su te il ciel sereno s'inarcherà,

ma intorno grandine di piombo cadrà

e sangue a fiotti e di lacrime un torrente

e lampi e tuoni — oh che battaglia ardente!

Qui all'urto delle spade affilate,

le tue acque di rosso saranno colorate:

il nostro sangue a te scorrerà,

quello nemico ti intorbiderà!

Rammenta, chiaro Isonzo, allora

ciò che il cuore ardente implora:

Quanto di acqua in serbo avrà

nei suoi nembi il tuo cielo,

quanto nelle tue montagne sarà

d'acque e nelle pianure fiorite

riversale allora finché tutte saran uscite

e tu cresci, sollevati con la corrente tremenda!

Non ridurti entri i limiti delle sponde,

balza dagli argini tuoi furibondo

e lo stranier della nostra terra avido

nel fondo dei tuoi gorghi travolgi impavido!

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