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lunedì 19 dicembre 2011

Vittorio Bodini (1914 - 19/12/1970)


Tanti anni
 
Noi abitiamo in una rosa rossa.
Passavanbo treni in corsa alla periferia
- un gomito sonoro -
e tutto il resto era un fermento di cieli.
Un meriggio d'inverno, col sole su un muro bianco,
riconoscemmo la nostra amata calligrafia.
Chi avrebbe mai pensato
che voi scriviate come un'ombra d'alberi,
come i pettini freddi
con i denti coperti di capelli!
 
(S'era in pena per voi.)
Così passammo la notte.


Come un polpo sbattuto
 
Come un polpo sbattuto ancor vivo contro lo scoglio
si arricciavano i miei pensieri
a Bari fra le barche verdi e gli inviti
favolosi dei venditori
di quella iridescente pena; ma io
non avevo che una moneta
d'impazienza e di notte,
una moneta nera dei paesi
dell'interno, che soffoca le case
fra orizzonti di corda su cui oscilla
la tarantola &endash; un'altra pena -; e tu un'altra,
quando dicesti: la pietà è più forte
dell'amore. Più rapida è volata
che il mio odio la mano sulla tua guancia.

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