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domenica 22 gennaio 2012

TERNI CITY ROCKERS: 16a puntata


«Se fossi immortale,
inventerei la morte,                                           
per aver piacere di vivere.»
   (Jean Richepin)

NONO
   
   Arrivò, così, l’ultimo giorno di quell’anno così pieno di tante cose che, se Roby ne avesse fatto un bilancio, avrebbe avuto un utile alquanto grande; le cose belle superarono di gran lunga quelle brutte, e se gli ultimi anni erano stati chiusi in perdita, questo appena concluso avrebbe pareggiato tutto.
   Per la prima volta passava l’ultimo dell’anno insieme agli Strangers, a casa di Robur. Con Roby e il padrone di casa, c’erano Bruno, Fausto, Mary e su fratello Daniele, Bob, Piero dei Synthesis, Mauro e Paola, una decina di confezioni da 6 lattine di birra per un totale di quasi 20 litri di nettare biondo di marca Tuborg, Heineken, Splügen e Ceres, una bottiglia di Johnny Walker, 3 bottiglie di spumante Fontanafredda, 3 bottiglie di vino rosso di quello buono, un pentolone gigante di lenticchie con zampone e salsicce, una bella torta millefoglie e il frigorifero di casa pieno di ogni ben di Dio.
   Fu una serata memorabile per Roby, il più bell’ultimo dell’anno della sua vita. Ancora adesso ricorda benissimo quella serata: le innumerevoli partite a “bestia”, a “somaro”, a “sette e mezzo”, a “pietrangola”, a “mercante in fiera” e, dopo le 3 di notte, un poker che durò fino alle sette del mattino. Il divertimento fu pressoché totale, anche con la mancanza di Antonio che, come sempre, passava il giorno di San Silvestro in famiglia. Fabio s’era perso tra le montagne marchigiane, e Luca e Marco erano stati costretti a rimanere a Campofelice per via della neve sulle strade abruzzesi.
   Tra spumante e baci sotto il vischio (uno memorabile se lo diedero Roby e il padrone di casa, completamente ubriachi e con le lacrime agli occhi), finì il 1982: buoni propositi per l’anno nuovo, come la speranza di veder realizzato quel sogno che Roby e Fausto avevano progettato qualche giorno prima.

PICCOLA CRONISTORIA DEL 1982

Il 1982 è stato un anno dominato da una forte componente di cinismo nei rapporti sociali e di lavoro, dal carattere deciso e competitivo, nel quale i furbi e i calcolatori hanno la meglio sugli altri che stanno a guardare. In questo clima, decolla il “made in Italy”, i grandi stilisti come Armani, Valentino, Missoni, Krizia, Versace, invadono tutto il mondo con i loro abiti firmati e fatturano decine di miliardi. Risale al mese di aprile l’assurda guerra delle Falkland tra inglesi ed argentini, che si contendono un gruppetto di aride isole prive di qualsiasi forma di risorsa, situate nel bel mezzo dell’Oceano Atlantico. Il 16 aprile, a Erlangen in Germania, nasce il primo “bambino in provetta”. Il 25 aprile un incendio distrugge il palazzo del Vignola a Todi mentre si sta svolgendo l’annuale mostra dell’antiquariato: 34 persone muoiono. Il 9 maggio, durante le prove del Gran Premio di Zolder in Belgio, muore il ferrarista Gilles Villeneuve. Fa scalpore il giallo legato all’omicidio del banchiere Roberto Calvi, trovato impiccato sotto un ponte del Tamigi a Londra. Muoiono due grandi attrici: Ingrid Bergman e Grace Kelly. La mafia inizia la sua escalation di omicidi con l’uccisione del Prefetto di Palermo Carlo Alberto Dalla Chiesa, di sua moglie e di un agente di scorta. Il 18 settembre, i campi profughi palestinesi di Sabra e Chatila, sono presi d’assalto dai miliziani estremisti libanesi del maggiore Haddad, che provocano una strage tra la popolazione. L’Italia vince i mondiali di calcio e, almeno per una volta il Belpaese si riunisce in un solo entusiastico coro. In tv, nasce quello che diventerà negli anni futuri un programma seguitissimo (non da Roby che vede nel conduttore una sorta di “piovra” di stampo mafioso…) il “Maurizio Costanzo Show”. L’Italia cinematografica da “La notte di San Lorenzo” dei fratelli Taviani, da “Borotalco” di Verdone e da “Il marchese del Grillo” dell’Albertone nazionale.

HIT PARADE 45 GIRI 1982

1)      PARADISE (PHOEBE CATES)
2)      IL BALLO DEL QUA-QUA (ROMINA POWER)
3)      BRAVI RAGAZZI (MIGUEL BOSÈ)
4)      JUST AN ILLUSION (IMAGINATION)
5)      EBONY AND IVORY (PAUL MC CARTNEY & STEVE WONDER)
6)      AVRAI (CLAUDIO BAGLIONI)
7)      CELESTE NOSTALGIA (RICCARDO COCCIANTE)
8)      DA DA DA I DON’T LOVE YOU (TRIO)
9)      REALITY (RICHARD SANDERSON)
10)  NON SUCCEDERÀ PIÙ (CLAUDIA MORI)
11)  DER KOMMISSAR (FALCO)
12)  FELICITÀ (ALBANO & ROMINA POWER)
13)  MASTERPIECE (GARBO)
14)  MUSIC AND LIGHTS (IMAGINATION)
15)  I WON’T LET YOU DOWN (PH.D.)

HIR PARADE LP 1982

1)      LA VOCE DEL PADRONE (FRANCO BATTIATO)
2)      COCCIANTE (RICCARDO COCCIANTE)
3)      EYE IN THE SKY (ALAN PARSONS PROJECT)
4)      TERESA DE SIO (TERESA DE SIO)
5)      30 x 60 (ARTISTI VARI)
6)      BELLA ‘MBRIANA (PINO DANIELE)
7)      IL TEMPO DELLE MELE (COLONNA SONORA)
8)      THE CONCERT IN CENTRAL PARK (SIMON & GARFUNKEL)
9)      SOTTO LA PIOGGIA (ANTONELLO VENDITTI)
10)  BODY TALK (IMAGINATION)
11)  PALASPORT (POOH)
12)  ALIBI (AMERICA)
13)  TUG OF WAR (PAUL MC CARTNEY)
14)  TITANIC (FRANCESCO DE GREGORI)
15)  TUTTO SANREMO ’82 (ARTISTI VARI)

   Da anni per Roby il giorno di Capodanno significava pranzo in famiglia con fratelli e sorelle e poi in una sala cinematografica con un paio di amici per il blockbuster di turno, e quel pomeriggio non ruppe la tradizione, e se ne andò al Politeama con Paolo e Rivelli a vedere “In viaggio con papà” con la coppia Sordi-Verdone.

   E i Warhead? I Warhead continuavano a sfornare pezzi nuovi come “No more” dal testo sempre più anarchico o “Ride wild & die free” e “Nothing to lose” sul mito del motociclista, fino ad arrivare alla realizzazione di quello che diventerà, negli anni a venire, il vero manifesto del gruppo, quel “Terni city rockers” (poi ribattezzata “Dead city rockers”) che sarà sempre il pezzo finale dei concerti dal vivo.

Dal diario di Roby D. – 18 gennaio 1983 – ore 22,30

«L’anno nuovo è arrivato da 18 giorni. Speriamo che questo 1983 sia come quello passato, da cui ho avuto molte soddisfazioni. Ho lavorato un po’ qui un po’ là, sono stato tre mesi e mezzo con Raffaella… Adesso sto passando un buon periodo, peccato che manchino sia il lavoro che la girl, ma prima o poi arriveranno. I Warhead stanno dando molte soddisfazioni anche a me, perché bene o male ne sono coinvolto anch’io. Tra 12 giorni affronteranno il primo vero concerto, al Katylù di Castelfidardo, grazie all’interessamento di Jonee Devo, un amico di Fabio, che sta cercando di lanciare qualche gruppo nuovo nel panorama rock italico. Andrà tutto bene, il gruppo c’è, soprattutto dopo l’arrivo di Bob. Ora stanno approntando un demo-tape. Non c’è che dire: in appena tre mesi ne hanno fatta di strada. Tanti auguri ai miei amici più cari. Oggi ha fatto qualche fiocco di neve ma, come sempre, dopo 5 secondi era già tutto pulito. Purtroppo la dislocazione geografica di Terni, è fatta in modo tale che non nevichi mai, e quelle rarissime volte che lo fa, sparisce subito. Sabato prossimo sarà il compleanno di Paola e lo festeggerà insieme con quello di Mauro che è una settimana dopo. Ho già fatto il regalo a tutti e due: per lei ho scelto il libro “Albero e foglia” di Tolkien, mentre per lui “Il libro degli spiriti” di… BOH! Sabato esce a Terni “Et” e non me lo voglio perdere per nessuna ragione al mondo. Gli Strangers hanno una nuova adepta, Silvia: finalmente un’altra ragazza, dopo Paola e Mary. Credo che faccia il filo a Bob. See you later, alligator!

  Con l’arrivo di Silvia all’interno degli Strangers, si cominciò a respirare un’aria nuova, visto che lei amava gruppi come Siouxsie & the Banshees, Joy Division o Bauhaus. Se non altro qualcuno che si discostava leggermente dal cliché abituale del regno Strangers.

   Il 22 gennaio, si festeggiarono i compleanni dei due piccioncini Mauro e Paola, a casa di quest’ultima, a Sangemini. Oltre ai due, a Paolo, a Roby, a Fausto e Mary, c’erano molte compagne del Liceo Sperimentale.
   Naturalmente c’era anche una personcina che Roby non si aspettava, una personcina che non aveva più visto dal lontano 15 maggio dell’anno prima, se non un paio di volte di sfuggita. Inutile dire chi era, no? A Roby fece uno strano effetto ritrovare la sua ex-ragazza, ormai non ci pensava più, la botta era completamente passata, ma rivederla lì, insieme con tutti gli altri, gli procurò un rimescolio di stomaco, tipico di chi si è fatto un’ingozzata di dolci.

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«E dico a tutti, attenti agli ideali,       
attenti con qualunque essere vivente
a gettar via il vostro amore.»
   (Edgar Lee Masters)

DECIMO
                                                                                              
   A Roby piacque talmente “E. T.”, che il giorno dopo ci portò suo nipote Massimo, e due giorni dopo anche l’altra sua nipote Michela (di 11 e 8 anni rispettivamente). Oltre a questi due, Roby aveva altri due nipoti, Lorella di 15 anni e Daniele di 7, e a tutti e quattro, era affezionato in modo viscerale, anche per il fatto che loro vedevano in lui una sorta di fratello maggiore, più che uno zio. Roby aveva due sorelle e un fratello molto più grandi di lui, ecco perché a 23 anni, si ritrovava quattro nipoti già grandicelli.
   Martedì 25 gennaio, dopo solamente sette giorni, i Warhead finirono di registrare il demo-tape. La registrazione non era certo di altissima qualità (siamo ancora nel 1983, ricordiamocelo, e il digitale era ancora un’illusione ottica).
   Anche se c’era Stefano dei My Mine come tecnico, con un impianto a 4 piste non si fanno certo miracoli. In ogni caso, il più era fatto, 10 pezzi di violenza urbana erano immortalati su nastro: ora bisognava trovare qualcuno che riversasse il tutto in un certo numero di cassette.
   C’era a Terni, in quel tempo, un laboratorio, l’Emmeci, che faceva riversamenti di bobine su nastri, ma per 500 copie voleva la bellezza di UN MILIONE E TRECENTOMILA LIRE, e a quel tempo non era cosa da poco, visto che si trattava, più o meno, dello stipendio di un mese e mezzo di un operaio.
   Così, quando la domenica successiva i Warhead andarono a suonare in quel di Castelfidardo, Fabio chiese a Jonee Devo se da quelle parti c’era la possibilità di fare i riversamenti senza spendere una grossa cifra.
   Alla risposta affermativa di Jonee, Fabio gli diede il master del demo, ma l’altro chiese, come ricompensa, la promessa che ne sarebbe stato il produttore, nonché il grafico: avrebbe fatto girare il nastro nei canali giusti… lui aveva molte conoscenze. Fabio e gli altri furono d’accordo su tutto, dettarono a Jonee alcune coordinate riguardo al titolo (fu scelto “In rock we trust, inc.”), gli special thanks e i nomi d’arte dei singoli membri del gruppo.

   E fu allora che Fabio diventò un fantomatico JOIN WAR, Fausto prese come nome di battaglia CAPTAIN SINISTER, Bob diventò FLYING DUTCHMAN, Lucio diventò JOLM e Daniele un enigmatico DANNY OI.
   Ok! Per il nastro sembrava fatta… ora bisognava pensare solo al concerto.
   La discoteca Katylù si trovava nell’immediata periferia della cittadina marchigiana, nota soprattutto per le sue fabbriche di fisarmoniche; un posticino da non più di 100 persone, piccolo e raccolto, più un club per pochi e selezionati soci che una vera e propria discoteca fatta di musica a 10.000 decibel, crack, alcolici e menate varie. Il palco era abbastanza grande e l’impianto sembrava buono, a prima vista.
   Qualche accordo per provare voce e strumenti, mentre cominciarono ad entrare ragazzi e ragazze di tutte le specie: punx, dark, qualche metallaro (pochissimi… uno o due), qualche ragazzina carina in minigonna, capelli di tutti i colori, qualche normalman in giacca e cravatta (ma come si fa, dico io, ad andare ad un concerto punk in giacca e cravatta?): a parte i cosiddetti normali, era questo il popolo rock degli eighties.
   Dopo un piccolo inconveniente… il gestore voleva far pagare il biglietto anche a Roby e Mary e solo dopo l’aiuto dei Nasty Noise riuscirono a far capire che anche loro due facevano parte del gruppo ternano… le luci si spensero e… volevano violenza sonora?... e violenza sonora ebbero! In rapida successione i Warhead presentarono “M. A. Agca…”. “Revenge”, “Notting to lose”, “Fuckland islands”, “The great invasion…”, “Strangers”, “Oi generation” e “Warhead”.
   L’impianto tecnico fece delle bizze (le classiche casse spia che non funzionano mai!), ma tutto andò liscio, e il gruppo riscosse un buon successo, niente di eccezionale, ma erano alle prime armi, emozione e tecnica erano ancora da affinare e il solito inconveniente che può sempre capitare.
   Dopo di loro suonarono i Nasty Noise, un gruppo locale dedito ad un miscuglio tra punk e new wave, il cui cantante era molto amico di Fabio (essendo Fabio originario di un paesino della zona, Filottrano, aveva molte amicizie nella zona); l’unico momento veramente decente dell’esibizione dei Nasty Noise, fu quando il cantante attaccò un “Fuck you punk!” che scatenò l’ira dei presenti con tanto di cresta, anelli al naso e spilla da balia all’angolo della bocca: il testo, infatti, se la prendeva con i falsi punk rockers che si stavano sottomettendo alle leggi del mercato, facendo diventare un genere nato come alternativa a tutto il resto, un business che rendeva molto, ma molto bene (un po’ quello che successe, poco dopo, anche con l’heavy metal).

   Tutto il gruppo di amici (Warhead + Roby + Mary), ritornarono a Terni con qualche problema, perché, nel frattempo, dalle parti di Visso, sul confine tra Umbria e Marche, aveva nevicato di brutto, ma, in un modo o nell’altro, riuscirono a tornare alla base sani e salvi, e con in tasca la prima esperienza su di un palco vero, con del pubblico (pagante!) vero, che rispondeva agli incitamenti di Fabio, che si era assunta la grossa responsabilità di fare, oltre che il chitarrista, anche il cantante principale del gruppo.


Dal diario di Roby D. – 1 febbraio 1983 – ore 13,00

«Oggi pomeriggio e stasera, rock a non finire al Post Modernissimo, con tutti i gruppi ternani esclusi i Warhead. Io non ci vado: ho un appuntamento a Sangemini con Paola e… TADADADA!!! Raffaella! Dio lo volesse!!!! (ma cosa, brutto pezzo di scemo?)»

Dal diario di Roby D. – 1 febbraio 1983 – ore 19,50

«Sono stato tutto il pomeriggio a Sangemini, con Paola e Raffaella, senza Mauro che è rimasto a Terni per vedere la kermesse rock del Post Modernissimo. È passato quasi un anno dall’ultima volta che i miei piedi hanno calpestato il prato del parco, e i ricordi si sono posati nel mio cervello come le api sui fiori. Ma il passato è ormai passato. Abbiamo parlato di tante cose, in special modo degli Strangers e del fatto che cominciano a non vedere più di buon occhio il buon Mauro come i primi tempi. Dopo la chiacchierata, non è che mi sono ricreduto, ma d’ora in avanti guarderò questo rapporto con gli altri Strangers sotto un’altra ottica. L’ho sempre detto che Paola è fantastica, e oggi mi ha aperto un po’ gli occhi. Forse per il fatto di stare sempre in mezzo a loro, con la musica, con i Warhead e con tante altre cose, mi ha fatto mettere una sorta di paraocchi. Non penso che troncherò il rapporto con loro, ormai siamo diventati troppo amici, e ci tengo parecchio al fatto che questa amicizia duri, ma non me la sento neanche di voltare le spalle a Mauro: lo conosco da una vita, è come un fratello per me. Dovrò fare il doppio gioco? E chi sono io, 007? Speriamo solo che questo non diventi un grosso problema perché tengo sia agli Strangers che a Mauro, e se dovessi scegliere… Capitolo Raffaella: non lo so se l’amo ancora, se l’ho amata veramente un giorno (complimenti, vedo che cominciamo a capirci qualcosa!), so però che sarei felice se ricominciasse tutto daccapo (come volevasi dimostrare!), anche se quello che sento adesso, non è la stessa cosa che provavo un anno fa. Quel rapporto mi ha fatto crescere, soprattutto dentro (ma anche fuori, imbecille!), e anche lei; era la mia prima vera ragazza, ma ora può diventare qualcosa di più! (Dio, cosa ho fatto per meritarmi di avere per amico un essere così?)»


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