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sabato 31 marzo 2012

Le delizie del cuore: Aphrodite's Child "Rain and tears" (1969)

Heart of rock: Virgin Steele "A cry in the night (1983)

Viva l'Italia: Giorgio Gaber "Io se fossi Dio" (1980) 2a parte

Viva l'Italia: Giorgio Gaber "Io se fossi Dio" (1980) 1a parte

Lo scrigno dei ricordi: "Lady Oscar" (1982-1984)

Il disco del giorno: "Reality effects" (1979) - The Tourists

Il film del giorno: "Liquirizia" (1979)

31 marzo: auguri a...

Carlo Rubbia (fisico, 78)

Christopher Walken (attore, 69)

Vanessa Del Rio (ex pornostar, 60)

Angus Young (chitarrista Ac/Dc, 57)

Isabella Ferrari (attrice, 48)

Ewan "Obi-Wan Kenobi" McGregor (attore, 41)

Il poeta del giorno: CECCO ANGIOLIERI

Poeta senese, tradizionalmente annoverato tra i maggiori esponenti di quel filone della rimeria due-trecentesca che va sotto il nome di "poesia giocosa" o "comico-realistica" o "burlesca". Nato presumibilmente nel 1260 da famiglia guelfa di cospicua nobiltà e discrete ricchezze, prese parte nel 1281 alla conquista del castello ghibellino di Turri, in Maremma. Sette anni più tardi si arruolò, insieme al padre, nel piccolo contingente militare inviato dai Senesi ai Fiorentini, impegnati in quella guerra contro Arezzo che si concluse nel 1289 con la battaglia di Campaldino. Abbandonata Siena alla morte del padre (1296), risiedette per qualche tempo a Roma, forse ospite del cardinale senese Riccardo Petroni. Incerta la data della morte, sicuramente anteriore, però, al 1313 (anno a cui risale un atto notarile in cui cinque suoi figli rifiutano l'eredità paterna perché gravata di debiti). La produzione poetica di Cecco comprende poco più di un centinaio di testi, quasi tutti risalenti al quinquennio 1290-95. I suoi componimenti più significativi sono i sonetti per Becchina (celebre quello, interamente dialogato, "Becchin' amor!" "Che vuo', falso tradito?"), quelli dell'invettiva antiparentale (si veda S'i' fosse fuoco, ardere' 'l mondo), quelli, altrettanto celebri, sulla miseria e sulla malinconia del poeta (La strenuità mi richer per figliuolo, La mia malinconia è tanta e tale) e quelli che ripercorrono, in senso comico-realistico, i moduli del plazer provenzale e stilnovista (Tre cose solamente m'ènno in grado). Ma vanno ricordati anche i tre sonetti diretti a Dante, conosciuto presumibilmente a Campaldino nel 1289: 1) Lassar vo' lo trovar di Becchina (databile al periodo compreso tra il 1289 e il 1294); 2) Dante Alighier, Cecco, 'l tu' serv'e amico, del 1292-93 (dove si rimprovera una presunta contraddizione all'interno di Oltra la spera che più larga gira – accusa che Dante si preoccuperà di confutare nella prosa di Vita Nova XLI e in Convivio III iv 9); 3) Dante Alighier, s'i' so' bon begolardo, risposta ingiuriosa a un perduto sonetto dantesco (verosimilmente dello stesso tenore), ascrivibile, per alcuni riferimenti interni, al 1303-4.



I' potre' anzi ritornare in ieri

I' potre' anzi ritornare in ieri
e venir ne la grazia di Becchina,
o 'l diamante tritar come farina,
o veder far misera vit'a' frieri
o far la pancia di messer Min Pieri,
o star content'ad un piè di gallina,
ched e' morisse ma' de la contina
que' ch'è domonio e chiamas'Angiolieri.
Però che Galieno ed Ipocràto,
fossono vivi, ognun di lor saprebbe,
a rispetto di lu', men che 'l Donato.
Dunque, quest'uom come morir potrebbe,
che sa cotanto ed è sì naturato
che come struzzo 'l ferr'ismaltirebbe?

È sono sì altamente innamorato

È sono sì altamente innamorato,
a la merzé d'una donna e d'Amore,
che non è al mondo re né imperadore
a cui volesse io già cambiar mio stato:
ch'io amo quella a cui Dio ha donato
tutto ciò che convene a gentil core;
donqua, chi di tal donna è servidore
ben se pò dir che 'n buon pianeto è nato.
Ed ella ha 'l cor tanto cortese e piano
inver' di me, la mia gentile manza,
che, sua mercé, basciata li ho la mano.
E sì me diè ancor ferma speranza
che di qui a poco, se Dio me fa sano,
che compierò di lie' mia disianza.

venerdì 30 marzo 2012

Le delizie del cuore: Carl Douglas "Kung fu fighting" (1974)

Heart of rock: Jimi Hendrix "Foxy lady" (1967)

Viva l'Italia: Assemblea Musicale Teatrale "Marilyn" (1977)

Lo scrigno dei ricordi: "Non è mai troppo tardi" (1960-1968)

Il disco del giorno: "Iron Maiden" (1980) - Iron Maiden

Il film del giorno: "I guerrieri della notte" (1979)

Il poeta del giorno: VLADIMIR HOLAN

Vladimír Holan ([Boemia] 19051980) è creatore di una poesia di ardue visioni interiori e di straordinaria densità metaforica. Dopo la prima raccolta di versi Il ventaglio delirante (1926) maturata con originalità di scrittura e di temi nel clima del poetismo, si tenne in disparte dalle correnti letterarie contemporanee. Fece una scelta di autoreclusione, a partire dall'ultima guerra fino alla morte, nella sua casa nell'isola di Kampa (Praga). La sua poesia è densamente intellettualistica, ricca di metafore oscure e cristalline, tesa a di stillare i nuclei metafisici del rapporto tra uomo e realtà: Trionfo della morte (1930), L'arco (1934). Dopo la guerra e l'occupazione nazista si volse verso una maggiore affabilità, raggiungendo a tratti una semplice e grandiosa eloquenza epica: Primo testamento (1940), Terezka Planetova (1944), Viaggio d'una nuvola (1945), Ringraziamento all'Unione Sovietica (1945), Requiem (1945), Soldati rossi (1956). Dopo questa parentesi H. abbandonò definitivamente i temi politici e tornò, approfondendole, alle sue ardue visioni interiori. Nel poema Una notte con Amleto (1964) gli incubi della fantasia del poeta parlano per bocca di una stralunata reincarnazione dell'eroe shakespeariano, in un frenetico sovrapporsi di tempi storici e di motivi mitici e etnologici. Negli ultimi anni ha scritto: Ma c'è la musica (1968), Un gallo a Esculapio (1970), I documenti (1976), Ovunque è silenzio (1977). Pur nel suo itinerario solitario e singolare, la poesia di H. che è una delle migliori espressioni della lirica del secolo, dimostra una spontanea contiguità con alcune costanti della poesia ceca: la tensione barocchista con i suoi possibili sbocchi surrealisti; l'ispirazione notturna che ha il massimo esempio nell'opera di Mácha e che in H. è soprattutto compresenza di morte e di vita, presenza occulta della morte come matrimonio della vita.


TI DIREI VOLENTIERI, MA NON POSSO
Ti direi 
di quelle nuvole smaltate di rosso 
come unghia finte tolte al tramonto.
Ti direi 
di quella coperta blu 
che è mare arricciato nei miei pensieri.
Ti direi
Di quella Luna pazza 
che ride alla morte dei sogni d'innocenza.

Non posso parlarti di poeti assolti 
né redimerne i versi.
Anche se il paradiso fosse verità 
non vuol dire che sia vero.
Non posso dirti di alberi sfrondati dal dolore 
né di erba che cresce la speranza.
Anche se l'inferno fosse inganno 
non vuol dire che sia falso.
Ti dico solo
cibati di vita fin quando è vera 
anche se non vuol dire che sia reale.


FEDELTÀ
Ecco che cos'è fedele: il muro che si sgretola,
ma non è da solo in questo,
poiché si sgretola anche con la statua
che in cima reca...

Come dunque dimenticare
quello che accadrà quando l'universo
che è in fuga dinanzi a se stesso
si incontrerà con se stesso!

30 marzo: auguri a...

Pietro Ingrao (politico, 97)

Warren Beatty (attore, 75)

Maurizio Vandelli (cantante, 68)

Eric Clapton (chitarrista, 67)

Dori Ghezzi (cantante, 66)

Lene Lovich (cantante, 63)

Celine Dion (cantante, 44)

giovedì 29 marzo 2012

Le delizie del cuore: Bee Gees "Tragedy" (1979)

http://youtu.be/O1_DdIxfpIU

Heart of rock: Procol Harum "Homburg" (1967)

http://youtu.be/xlZT8vBC7dg

Viva l'Italia: Enrico Ruggeri "Trans" (1991)

http://youtu.be/A1jq1fm8WRg

Lo scrigno dei ricordi: "Mazinga Z" (1980/1982)

http://youtu.be/D05mceE9CHk

Il film del giorno: "Un uomo chiamato cavallo" (1970)

http://youtu.be/PUODl5jwH3I

Il disco del giorno: "Fistful of metal" (1984) - Anthrax

http://youtu.be/Wm9hBvjCMFY

29 marzo: oggi le fere

Carlo Petrini (attaccante, 64)

Angelo Rosa (oggi il terzino avrebbe compiuto 64 anni... RIP)

Sileno Passalacqua (attaccante, 63)

Roberto Dore (portiere, 52)

Nicola Corrent (centrocampista, 33)

29 marzo: auguri a...


Terence Hill (attore, 73)


Vangelis (tastierista, compositore 69)


Christopher Lambert (attore, 55)


Elena Sofia Ricci (attrice, 50)


Jennifer Capriati (tennista, 36)

mercoledì 28 marzo 2012

28 marzo: auguri a...


Dianne Wiest (attrice, 64)


Claudio Lolli (cantautore, 62)

Le delizie del cuore: M "Pop muzik" (1979)

http://youtu.be/Avvh5H-EPWU

Heart of rock: Rhapsody "Erian's mystical rhymes" (2004)

http://youtu.be/V47no5nUNJE

Viva l'Italia: Franco Battiato "La cura" (1996)

http://youtu.be/cLJp-YJeuzc

Lo scrigno dei ricordi: "I forti di Forte Coraggio" (1965/1967)

http://youtu.be/5OgdcxGUflY

Il disco del giorno: "Terremoto" (1993) - Litfiba

http://youtu.be/9YoJoanjgGo

Il film del giorno: "Carrie-Lo sguardo di Satana" (1976)

http://youtu.be/XiP1VvImR3E

martedì 27 marzo 2012

Le delizie del cuore: Talking Heads "Psyco killer" (1978)


http://youtu.be/l5zFsy9VIdM

Heart of rock: Black Sabbath "Die young" (1980)


http://youtu.be/frtJQFe9apw

Viva l'Italia: Pierangelo Bertoli-Tazenda "Spunta la luna dal monte" (1991)

http://youtu.be/nnoLKuCrOEs

Lo scrigno dei ricordi: "La famiglia Bradford" (1977-1981)

http://youtu.be/_mqWiLwRMt4

Il film del giorno: "Stargate" (1994)

http://youtu.be/7s1BiL8GPqc

Il disco del giorno: "Trans Europe express" (1977) - Kraftwerk

http://youtu.be/uHCx1xQ8gRU

27 marzo: auguri a...

Tony Banks (tastierista Genesis, 62)

Quentin Tarantino (regista, 49)

Maria Carey (cantante, 42)

Cesare Cremonini (cantante, 32)

Il poeta del giorno: HEINRICH HEINE

Heinrich Heine nasce il 13 Dicembre 1797 a Dusseldorf da una stimata famiglia di commercianti e banchieri ebrei. Il padre è un commerciante di stoffe molto a contatto con le fabbriche inglesi, la madre invece appartiene ad una illustre famiglia olandese. I primi rudimenti di cultura li ha proprio dalla madre Betty che, nel 1807, lo iscrive al Liceo cattolico di Dusseldorf retto dai Padri Gesuiti, dove rimane fino al 1815. La scuola è per lui un supplizio. Oltretutto, le materie vengono insegnate non solo in tedesco, ma anche in francese, particolare che lo rende ancora più inquieto, data la sua scarsa dimestichezza con le lingue e il loro apprendimento (ma le alterne vicende della dominazione francese nella sua città risvegliarono in lui precoci tendenze francofile e una profonda antipatia per la Prussia). 
Nel 1816 arriva il primo amore: la bionda figlia del presidente della corte d'appello di Dusseldorf che conosce all'accademia letteraria di fine anno. 
Terminato il liceo, Heinrich rimane a lungo indeciso sulla scelta della facoltà universitaria. Il padre lo invia allora a Francoforte, con lo scopo di fare pratica presso il banchiere Rindskopf, per poi passare ad Amburgo presso suo fratello Salomon (cosa che avviene nel '17). 
Uno dei motivi che spinge il giovane Heinrich a trasferirsi e ad accettare la proposta dello zio è la certezza che in questo modo avrebbe rivisto Amalie, una sua cugina, che sarà poi la sua Laura, la divina ispiratrice delle sue poesie migliori. Purtroppo, però, la dolce fanciulla non ne vuole sapere, e così anche l'altra cugina, Therese. Sempre nel 1817 Heine pubblica le sue prime poesie per la rivista "Hamburgs Watcher". 
Lo zio Salomon apre per lui un negozio di stoffe e un'agenzia bancaria per dargli una sistemazione dignitosa. Ma Heine ha in mente solo Amalie, e la bancarotta non tarda ad arrivare. Eccolo dunque, poco dopo, fare ritorno a Dusseldorf. L'11 Dicembre 1819 si immatricola alla facoltà di Diritto dell'Università di Bonn. Lì ha modo di stringere amicizie intense durate poi per tutta la vita ed ha anche la possibilità di seguire le lezioni di letteratura di A. W. Schlegel. È per suggerimento di questo grande maestro che scrive il suo primo saggio critico intitolato "Die Romantik". 
L'anno seguente lascia l'Università di Bonn e si iscrive a quella di Gottinga. L'anno dopo lascia Gotinga e si iscrive a Berlino. Qui segue i corsi filosofici di Hegel e diventa il "poeta prediletto" della intellighentia germanica. Il 1821 è un anno a doppia faccia per Heine: da un lato muore l'amato Napoleone Bonaparte, che lui esalterà nel "Buch Legrand", ma dall'altro riesce finalmente a sposare Amelie. Nel frattempo, sul piano letterario, la lettura di Shakespeare lo spinge verso il teatro. Scrive due tragedie e nello stesso periodo esce anche una raccolta di 66 brevi Lieder. 
Nel 1824 lascia Berlino per Gottinga, dove porta a termine gli esami e si accinge a preparare la tesi di laurea in diritto (si laurea nel '25 con ottimi risultati). Questo è anche l'anno della sua conversione dall'ebraismo al protestantesimo. Ricevuti da uno zio cinquanta luigi d'oro trascorre un periodo di vacanza a Norderney, soggiorno che gli detterà il ciclo di poesie "Nordsee", che pubblicherà l'anno seguente. Nell'ottobre 1827 ottiene il suo più grande successo letterario con la pubblicazione del "Buch der Lieder" (il celebre "Libro dei canti"). Nel 1828 è in Italia. 
I suoi scritti satirici e soprattutto la sua adesione al sansimonismo innervosiscono la "gran caserma prussiana" a tal punto che Heine, nel 1831, sceglie il volontario esilio in Francia. A Parigi viene accolto con ammirazione e diventa presto assiduo frequentatore dei salotti letterari della capitale, dove frequentò la comunità di tedeschi qui immigrati, come Humboldt , Lasalle e Wagner; ma anche gli intellettuali francesi come BalzacHugo e George Sand. 
Nel 1834 visita la Normandia, ad ottobre conosce Mathilde Mirat e la sposa nel 1841. Escono intanto alcuni saggi critici e qualche raccolta poetica. Negli anni successivi viaggia molto, ma l'ispirazione è assai assente. Visita talvolta anche il malato zio Salomon in Germania. 
Il 22 febbraio 1848 scoppia a Parigi la rivoluzione e il poeta si trova coinvolto in prima persona nei numerosi combattimenti che si svolgevano nelle strade. Purtroppo, poco dopo questi fatti, iniziano le acutissime fitte che alla spina dorsale che segnano l'inizio del calvario che lo porterà nel giro di otto anni alla paralisi e alla morte. Si trattava in realtà di un'atrofia muscolare progressiva, che lo costringeva inesorabilmente a stare seduto su di un letto. Ciò non gli impedisce di pubblicare, nel '51, "Romancero" (in cui sono descritte le atroci sofferenze della malattia), e di riunire nel '54 in volume (poi intitolato "Lutetia"), gli articoli di politica, arte e vita, scritti a Parigi. 
Lo stanco poeta è vicino alla fine. Nell'estate del 1855 il suo spirito ed il suo fisico ricevono un valido conforto dalla giovane tedesca Elise Krienitz (chiamata affettuosamente Mouche) e alla quale indirizzerà le sue ultime poesie. Il 17 Febbraio 1856 il suo cuore cessa di battere. 
Indubbiamente grande e intenso poeta, la fortuna critica che ha incontrato l'opera di Heine dopo la sua morte è oscillante. Mentre per alcuni fu il maggior poeta tedesco del periodo di transizione tra romanticismo e realismo, per altri (e si vedano i grandi critici moderato-borghesi come Karl Kraus o Benedetto Croce) il giudizio è negativo. Nietzsche invece gli riconosce un ruolo di precursore, mentre Brecht ne apprezzò le idee progressiste. Il suo "Libro dei canti" possiede comunque straordinaria lievità e levigatezza formale, è una delle opere più diffuse e tradotte della produzione tedesca. Ma il segno più originale dei versi di Heine sta nell'uso ironico del materiale romantico, nella tensione verso la poesia e, insieme, nel moto opposto, volto a negare ogni sentimentalismo, nella consapevolezza che i nuovi tempi esigono anzitutto una lucida e realistica razionalità.


OH NON GIURARE
Oh non giurare e dammi sol dei baci; 
non credo al giuro di una donna:taci! 
Dolce è la tua parola, ma più assai 
il bacio che dal labbro ti strappai! 
Nel bacio io credo, il bacio che m’hai dato; 
la parola è soltanto un vano fiato. 
Oh giura, mia diletta, quanto vuoi; 
io credo in tutto ai giuramenti tuoi! 
E se la testa affonda nel tuo seno, 
credo allora che son felice appieno; 
credo allora, diletta mia, che tu 
m’ami in eterno, e forse anche di più. 


I tre santi Re Magi dall'Oriente

I tre santi Re Magi dall'Oriente
Chisedono in ogni piccola città:
"Cari ragazzi e giovinette, dite,
la strada per Betlemme è per di qua? "
Ma i giovani ed i vecchi non lo sanno
E i tre Re Magi sempre avanti vanno;
ma una cometa d'oro li conduce
che lassù chiara e amabile riluce.
La stella sulla casa di Giuseppe
Ecco s'arresta: là devono entrare.
Il bovetto muggisce, il bimbo strilla,
e i tre Re Magi prendono a cantare.


domenica 25 marzo 2012

Il personaggio del giorno: CLAUDE DEBUSSY (1862-1918)


Claude Achille Debussy, considerato l'iniziatore della musica moderna, nasce a Saint Germain en Laye il 22 agosto 1862. Nel 1869 inizia lo studio del pianoforte con l'italiano Cerutti e a soli 10 anni entra al Conservatorio di Parigi dove studia pianoforte e composizione.Dopo due tentativi, nel 1884 il giovane Claude Debussy ottiene il "Prix de Rome" con la Cantata "L'Enfant Prodigue", premio che gli permette di venire in Italia.
L'opera giovanile di Claude Debussy portano nella musica europea, fluidità e colori nuovi. Famosi restano "La damoiselle élue" (1888) e "Cinq poèmes de Baudelaire" (1889), dove si sente l'influenza di Richard Wagner, "Prélude à l'aprés-midi d'un faune" (1892), i "Nocturnes", "Quartetto d'archi" (1893) e molte canzoni e pezzi che si ispirano alle liriche di Verlain.
Il 19 ottobre 1899 Debussy sposa Rosalie Texier, che abbandona nel 1904 per andare a vivere con Emma Bardac e nel 1905 nasce la figlia Chou-chou.
Nel 1905 Claude Debussy compone i tre movimenti sinfonici del famosissimo "La mer", "De l'aube à midi sur la mer" (Dall'alba al meriggio sul mare), "Jeux des vagues" (Giochi d'onde) e "Dialogue du vent e de la mer" (dialogo del vento e del mare).
Debussy scrisse molta musica per pianoforte, per orchestra e per balletto  utilizzando un suo stile particolarmente vario e fantasioso, leggero e sereno o veloce e incalzante, seguendo le emozioni ed immagini espresse.
Nel 1911 viene rappresentato il mistero "Le Martyre de Saint Sebastien" il cui testo è opera del poeta Gabriele D'Annunzio.
Debussy espresse a meraviglia il clima poetico, raffinato e decadente, della Belle Epoque, finita con la prima guerra mondiale e che in Francia si era sviluppato verso la fine del secolo scorso, da Baudelaire in poi.
Il 7 dicembre 1915 Claud Debussy viene operato di un tumore intestinale ed il 25 marzo 1918 muore a Parigi.
Claude Debussy considerato l'iniziatore della musica moderna e amatissimo dai suoi concittadini venne sepolto nel Cimitero di Passy mentre Parigi era sotto il tiro dei cannoni dell'esercito Prussiano.

Le delizie del cuore: Bangles "Manic monday" (1986)


http://youtu.be/lAZgLcK5LzI

Heart of rock: Mötley Crüe "Dr.Feelgood" (1989)


http://youtu.be/XwMjLjB2Hlw

Viva l'Italia: Fabio Concato "Fiore di maggio" (1984)


http://youtu.be/rRbbDffeArE

Lo scrigno dei ricordi: "Candy Candy" (1980-1983)


http://youtu.be/AbqqTQI-Cr8

Il film del giorno: "Grease" (1978)


http://youtu.be/QdtOzYSpYks

Il disco del giorno: "Killing Joke" (1980) - Killing Joke

http://youtu.be/LfwVtmEBSv4

Il poeta del giorno: ANNE SEXTON


Anne Sexton (vero nome Anne Gray Harvey) nasce il 9 novembre 1928 a Newton, vicino Boston, da un'agiata famiglia puritana di estrazione alto borghese che vantava ascendenti di notevole levatura culturale e politica. Il padre Ralf, proprietario di un cotonificio, era un solido uomo d'affari, assente spesso per lavoro e dedito all'alcool. La madre Mary Gray, donna bellissima e devota al marito, mal tollerava la vivacità e l'irrequietezza della piccola Anne, che così venne allevata da una zia zitella, prima che la sordità e alcuni disturbi psichici costringessero questa al ricovero. Terza di tre figli, Anne crebbe rapidamente nella totale mancanza di affetti, in un contesto familiare in cui si sentì sempre "quella non voluta".

Frequentò svogliatamente le scuole della buona borghesia, trovando difficoltà di inserimento e cercando rifugio nei numerosi flirt che le procurarono la fama di ragazza frivola. Nonostante il carattere irriverente ed estroso Anne, tuttavia, aspirava innanzitutto ad una tranquilla vita familiare. Si sposò infatti a vent'anni, dopo una fuga romantica, con Alfred Muller (noto Kayo), facoltoso commerciante ed unico punto saldo della sua vita. Dopo una breve esperienza di indossatrice nel 1950-51, da cui modellò il gusto per un eleganza ostentata che enfatizzava la sua spigolosa bellezza, presto scopre di aver percorso la strada forzata di donna tradizionale.

Rievocando le scelte di quegli anni, affermerà in un'intervista: "Stavo tentando l'impossibile per condurre una vita tradizionale…..ma non si possono costruire piccole palizzate bianche per tenere lontani gli incubi. La superficie si spezzò quando avevo circa 28 anni. Ebbi un attacco di panico e tentai di uccidermi ".
Il rozzo tentativo di suicidio coi barbiturici, avvenuto il giorno prima del compleanno, seguiva alla nascita della seconda figlia Joy, (1955), ma era stato anticipato dai numerosi ricoveri all'ospedale psichiatrico di Westwood Lodge causati dalla prima crisi post partum legata alla nascita della primogenita Linda (1953).
Dopo il '55, raggiunto il limite della morte, Anne riuscì comunque a ritornare lentamente alla vita. Un giorno confessò al suo psichiatra, il dottor Martin Orne, di sentirsi una prostituta, che per comporre erano per lei indispensabili stimoli sessuali sempre nuovi, e che l'unico modo per sentirsi viva era far sentire gli uomini sessualmente potenti. Numerosi dunque i suoi amanti, da uno dei suoi medici al poeta G. Starburck.
Dietro suggerimento del dottor Orne, allora, tentò di incanalare nella poesia le proprie pulsioni: intraprende così il cammino verso la propria rieducazione intellettuale, ma le sue fobie le impedivano di uscire di casa senza essere colta da attacchi di panico e perciò seguiva i programmi culturali in televisione. 

Durante una trasmissione alla televisione di Boston, ascoltò una lezione di A. Richard sul sonetto, decise di provare. La riuscita dei primi tentativi la spinse a proseguire. Per Anne inizialmente scrivere era solo pratica terapeutica, ma a poco a poco divenne scelta professionale. Studia, legge moltissimo per colmare i vuoti che pensava di avere, da Freud, Dostoevskij, Mann, a Neruda e Rilke. Insegna poesia ai malati di mente. Nel '57 si iscrive e frequenta per due anni il seminario di poesia tenuto da J. Holmes, dove incontrò Maxime Kumin, aspirante poetessa e futura collaboratrice. Nell'estate 1958 partecipa all' Antioch Summer Writer's conference, dove ebbe modo di studiare con W.D. Snodgrass, che divenne il suo ispiratore prediletto. In una lettera al poeta del 1958, affermava che ciò che la colpiva di Snodgrass era il fatto che "si mostrasse nella vera luce eliminando ogni maschera ed ogni diaframma nei confronti del lettore".

Nell'autunno dello stesso anno fu ammessa a frequentare il seminario tenuto da Robert Lowell alla Boston University, tra gli iscritti figuravano Roger Starbuck e Sylvia Plath. Anne divenne amica di entrambi. Insieme, finito il seminario, leggevano e criticavano le loro poesie e discutevano del reciproci processi espressivi.
Sylvia Plath divenne così la più cara amica di Anne Sexton.
Nei loro incontri si confrontavano sulle comuni esperienze di ricovero, sui rispettivi tentativi di suicidio e sugli atteggiamenti personali verso l'arte. Le due poetesse tuttavia erano caratterizzate da personalità e condizioni diverse. Anne Sexton che a differenza di Sylvia Plath non soffriva di depressione, cadeva in trance per ore, si imbottiva di psicofarmaci ed era vittima di un etilismo devastante. Sylvia Plath, timida, insicura, perennemente in difficoltà economiche, Anne, invece, era una vera poetessa vamp, sempre chic, accuratissima nel trucco, vestiva di rosso e tacchi a spillo, costantemente seguita da uno staff di collaboratori, tra l'infermiera, la governante, la segretaria. Nelle sue apparizioni pubbliche, che venivano pagate a peso d'oro, arrivava sempre in ritardo, barcollante, e già si capiva il suo stato, lanciava le scarpe al pubblico a procedeva nella lettura delle sue opere con voce sensuale.
Come Erica Jong, Anne Sexton rappresenta una autentica paladina della libertà sessuale femminile: basti pensare a componimenti come La ballata della masturbatrice solitaria. Con la Sexton si attua in poesia ciò che in narrativa si verificò con Virginia Woolf: l'emancipazione del linguaggio poetico femminile.
La poesia di S. Plath e R. Lowell, A. Sexton venne definita confessionale, definizione con cui si pone in rilievo l'uso della scrittura quale strumento di conoscenza e di trasformazione di avvenimenti traumatici, e come elemento di connessione tra l'esperienza psichica e l'espressione poetica. Come la stessa Sexton afferma: "Ciascuno ha la capacità di mascherare gli eventi di dolore. La persona creativa non deve usare questo meccanismo. Scrivere è vita in capsule. Lo scrittore deve sentire ogni gonfiore graffiato fino al dolore in modo da conoscere le vere componenti di queste capsule".
In quegli anni Anne aveva già composto numerose poesie; nel '59 consegnò all'editore H. Miffin "Al manicomio e parziale ritorno" (To bedlam and part way back), due anni dopo pubblicò il 2° volume di "All my pretty ones". Seguì una fase di stabilità psichica legata al successo poetico. In quel periodo le venne assegnata una borsa di viaggio dall'American Academy of arts and letters che le permise di trascorrere tre mesi in Europa. Sempre nello stesso anno ottenne dalla Ford Foundation un finanziamento per la realizzazione del testo teatrale Tell me your answer true che venne rappresentato all' American place di New York col titolo di Mercy strett; Anne aveva lavorato al progetto per diversi mesi ma non permise mai venisse pubblicato. Nel 1966 vince il premio Pulitzer con la terza raccolta"Vivi o muori" (Live or die), opera che fu scritta nel mezzo di un periodo di ricadute e ricoveri.
Dal 1972 Anne precipitò in uno stato di insicurezza estrema, la lotta tra il desiderio di vivere e di morire si faceva sempre più strenua. L'appello alla religione quale speranza per esorcizzare la morte si ritrova nelle ultime opere "Il libro della follia" (The Book of folly, 1972), The death notebooks ('74), The awful toward god, concluso poco prima di morire. 

Anne Sexton si definì "poetessa primitiva", nessuno schermo intellettuale infatti sembrava filtrare la rappresentazione poetica, essa appariva finalizzata al recupero psicologico dell'infanzia individuale e culturale tramite l'utilizzo di ritmi infantili, della simbologia magica delle fiabe, di ritornelli da ballata. Per Anne Sexton il bisogno di verità coincide col riesame del duro rapporto coi genitori che sembrava impedirle un processo di maturazione consapevole. Il bisogno di raggiungere ciò che Jung chiama "individuazione", vale a dire l'affermazione del sé come esistenza autonoma, è alla base dei rapporti familiari e della esperienza onirica e visionaria, molla ispiratrice della poesia di A. Sexton. Come Edipo ostinatamente persevera nella ricerca dell'origine del proprio trauma, come Giocasta è lucidamente consapevole della tragedia che può nascerne.
Il 4 ottobre del 1974, anno del suo divorzio, Anne Sexton scende in garage accende il motore della sua macchina e si toglie la vita col gas di scarico.

Filo sottile

La mia fede
è un carico enorme
appeso a un filo sottile,
proprio come un ragno
appende i suoi piccoli a una tela fine,
proprio come dalla vite,
esile e rigida,
pendono grappoli
come occhi,
come molti angeli
danzano su una capocchia di spillo.
Dio non chiede troppo filo
per restare qui;
solo una venuzza
e sangue che vi scorra
e un po' d'amore.
Come qualcuno ha detto:
l'amore e la tosse
non si possono nascondere.
Neppure un colpetto di tosse
neppure un amore minimo.
Perciò se hai solo un filo sottile
a Dio non importa:
Lui te lo troverai tra le mani facilmente
proprio come una volta con dieci centesimi
ti potevi prendere una Coca.

Casalinghe

Certe donne sposano una casa.
Altre pelle, altro cuore
altra bocca, altro fegato
altra peristalsi.
Altre pareti:
incarnato stabilmente roseo.
Guarda come sta carponi tutto il giorno
a strofinar per fedeltà a se stessa.
Gli uomini c'entrano per forza,
risucchiati come Giona
in questa madre ben in carne.
Una donna È sua madre.
Questo conta.

25 marzo: auguri a...

Mina (cantante, 72)
Aretha Franklin (cantante, 70)
Elton John (cantante, 65)
Lucio "violino" Fabbri (violinista, 57)
 Sarah Jessica Parker (attrice, 47)