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giovedì 14 giugno 2012

Il poeta del giorno: NELO RISI

Nelo Risi (Milano21 aprile 1920) è un poeta e regista italianoLaureato in medicina come il fratello Dino, Nelo Risi si dedica alla poesia a partire dal 1941, anno in cui pubblica la sua prima raccolta,Le opere e i giorni. Luciano Anceschi inserisce nell'antologia Linea Lombarda (1952) una serie di componimenti della prima produzione poetica di Risi. Nello stesso periodo affianca all'attività letteraria quella di regista, (l'esordio con il film Andremo in città) realizzando otto film, oltre che un telefilm e diversi documentari, cortometraggi e inchieste televisive.
Ha sposato la scrittrice di origine ungherese Edith Bruck.
La critica si interessa sin dagli anni Cinquanta dell'opera poetica di Risi. In un articolo del 1957 sul Corriere della SeraEugenio Montale scrive che Risi deve aver imparato, più che dalla poesia, da certa recente pittura franceseCesare Garboli, in un intervento del 1958, parla di una poesia essenzialmente non metaforica; definizione ripresa e ampliata daGiovanni Raboni che, nell'introduzione a Poesie scelte 1943-1975, sottolinea come nella poesia risiana il detto prevale sempre e comunque sul non detto, il nero sul bianco, la chiarezza sull'ambiguità, il piano sullo spessore, l'univocità sulla polivalenza, e dove la musica non viene usata, simbolisticamente, per torcere il collo all'eloquenza ma, al contrario, per crearle intorno un nuovo spazio acustico, per incrementare "l'indice d'ascolto". Nelo Risi rifugge dalla concezione di poesia come evasione o sogno, e anzi in essa vede uno strumento di impegno civile (evidente soprattutto nella raccolte degli anni Sessanta-Settanta fino ad Amica mia nemica). "Scrivere è un atto politico" afferma Risi in Dentro la sostanza (1965).
La pratica letteraria si orienta anche nell'ambito della traduzione poetica. Risi lavora a organiche traduzioni di Pierre Jean Jouve e delle Moralità leggendarie di Jules Laforgue; altri poeti francesi di cui traduce episodicamente alcuni versi sono Guillaume ApollinaireGérard de NervalRobert DesnosMax JacobAndré FrénaudRaymond QueneauHenri Michaux (traduzioni antologizzate in Compito di francese e altre lingue 1943-1993). Alla base di questo interesse per la letteratura francese risiede, in parte, anche il periodo trascorso a Parigi nel secondo dopoguerra (1948-1953).

Nessuno
Una pietra esiste
per essere guardata
ecco David
mentre riposa in sé
come potrebbe essere il mondo?
stupore di esserci ancora
che il visionario dell’azione
diventi visibile
sradicati: l’avulso uno strappo
però con un che di diverso
che ci spinga all’insù
verso l’ardire del non compiuto
nell’indistinto
nel flusso riflusso di un futuro
in ciò che non è ancora
tenebra nella sua latenza
nel non avvento in acque calme
dove non muore foglia
niente accade né possa accadere
all’intelletto impigrito
un nuovo dizionario ci vorrebbe
per comprendere la morte
come nuovo elemento di vita.
Metamorfosi o la piacevolezza del mito
Una sua vaghezza ha il sogno
che la terra in un ultimo battito
del cuore ammalato
giri tutta sola intorno a un sole stanco
prima dell’estrema circonvoluzione
Uomini donne nell’attimo
s’incendiano in uno slancio che acceca
stampati sul muro
come già visti a Hiroshima
Era la posta più alta la vita
un pensiero realmente espresso
di noi caduchi
dalle promesse mai mantenute
da desideri significanti
immaginando letizia senza paure
o ci fu risparmiata
una sofferenza più lunga?
Oramai scrivo a mano
la penna incerta galleggia
ma quel battito-gong a forma di cuore
che comprendeva intera la terra e l’annulla
doveva arrivare da molto lontano
altri cieli nebulose gassose
per un cuore tanto grande
da meritare ancora di vivere

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